Nel panorama jazz, il termine “scat” evoca immediatamente l’improvvisazione vocale virtuosistica e di espressione creativa senza confini. Questa forma di canto, caratterizzata dall’uso di sillabe prive di senso, è stata introdotta da uno dei grandi pionieri del jazz: Louis Armstrong.
Le sue radici sono nella musica popolare, ma è nel contesto del jazz il suo pieno potenziale: infatti, prendendo spunto dalle tecniche degli strumentisti, i cantanti iniziarono a utilizzare sillabe fonetiche come “doo-bop” e “skiddly-beep” per improvvisare melodie e ritmi.
Le sillabe venivano scelte per il loro valore ritmico e fonico, e non avevano un significato specifico, permettevano ai cantanti di esprimere liberamente la propria creatività e di comunicare attraverso la pura musicalità della voce. Louis Armstrong è stato uno dei primi a introdurre lo scat nel jazz, facendone uno dei suoi marchi distintivi.
Con il suo stile unico, Armstrong ha dimostrato che la voce può essere uno strumento musicale a tutti gli effetti, capace di emettere note, ritmi e sfumature tonali. Lo scat infatti non si limita all’improvvisazione vocale, ma può essere incorporato anche in vere e proprie composizioni.
Musicisti come Dizzy Gillespie hanno utilizzato lo scat come parte integrante delle loro opere, come ad esempio nella celebre composizione “Ool-Ya-Koo”.
Questo ha portato a una nuova dimensione di creatività nel jazz, con le voci che si intrecciano con gli strumenti, creando un dialogo musicale unico e coinvolgente. Uno degli aspetti affascinanti dello scat è la sua natura spontanea e immediata.
I cantanti improvvisano sul momento, rispondendo all’atmosfera e all’energia del brano e degli altri musicisti sul palco.
Tale forma di espressione musicale libera permette di creare momenti unici e irripetibili in ogni esibizione, trasmettendo un senso di freschezza e vitalità al pubblico. Il potere dello scat risiede nella sua capacità di trasmettere emozioni e comunicare direttamente attraverso la musica.
Attraverso l’uso di sillabe senza significato, i cantanti possono trasmettere gioia, tristezza, passione e ogni altra sfumatura emotiva con grande intensità.
Ella Fitzgerald, Sarah Vaughan e Al Jarreau lo hanno adottato per il loro repertorio.







