di Beatrice Silenzi

Charlie Parker, conosciuto affettuosamente come “Bird”, è una figura leggendaria nella storia del jazz.
Sassofonista afroamericano nato a Kansas City nel 1920 e scomparso prematuramente a New York nel 1955, Parker è stato un pioniere e un fondatore del movimento be-bop, che ha ridefinito il panorama musicale del jazz moderno.

La sua carriera ha avuto inizio suonando con varie orchestre minori, tra cui quella di Jay McShann, ma è stato a New York, a partire dal 1942, che ha trovato la sua dimensione artistica.

È stato qui che ha partecipato alle sperimentazioni collettive che hanno dato vita al movimento be-bop, nuovo approccio musicale che ha rivoluzionato il jazz.
Il be-bop era caratterizzato da una velocità e una complessità senza precedenti, con improvvisazioni ardite e una sofisticata interazione tra gli strumentisti.

Parker, insieme a musicisti come Dizzy Gillespie, Thelonious Monk e Bud Powell, ha contribuito a creare questo nuovo linguaggio musicale che si distingueva per l’audacia e la libertà espressiva.
È stato dunque un pioniere nel suo strumento, il sassofono contralto, sviluppando un nuovo approccio tecnico, caratterizzato da improvvisazioni virtuosistiche, veloci fraseggi e una profonda conoscenza armonica.

Il suo stile energico, ardente e innovativo, ha aperto nuove possibilità espressive per lo strumento e ha influenzato intere generazioni di musicisti, guidando numerosi ensemble e incidendo numerose registrazioni che sono diventate dei veri e propri classici del jazz.
Brani come “Confirmation”, “Now’s the Time” e “Ornithology” sono diventati dei pilastri del repertorio jazzistico e testimoniano la genialità e l’influenza duratura di Parker.

Una vita segnata da una serie di sfide personali e legata all’uso di droghe, in particolare l’eroina.
Una vita ed un talento che hanno affascinato non solo i musicisti, ma anche gli scrittori della beat generation, con una storia raccontata in varie biografie che ha ispirato il film “Bird” del regista Clint Eastwood nel 1988, contribuendo a diffondere la sua leggenda al di là del mondo del jazz.

La sua scomparsa prematura nel 1955 ha lasciato un vuoto nel panorama musicale, eppure la sua eredità perdura ancora oggi.