di Beatrice Silenzi

Nel panorama del jazz europeo, dagli anni Sessanta a oggi, si è assistito a una grande varietà di influenze e rielaborazioni provenienti da diversi filoni musicali. Questo ha portato alla creazione di un linguaggio jazzistico univoco, in cui le tradizioni musicali europee si sono fuse con le tecniche avanguardistiche americane e con le influenze europee del primo Novecento.

Uno dei principali tratti distintivi del jazz è la capacità di rielaborare e reinterpretare le strutture linguistiche tradizionali: i musicisti hanno spesso utilizzato forme e strutture musicali provenienti dalla musica classica e dal folklore europeo, integrandole con l’improvvisazione tipica del jazz.
Questo ha dato vita a un approccio compositivo in cui le convenzioni formali sono mescolate con la libertà espressiva dell’improvvisazione.

Un’altra influenza significativa è stata la new thing americana: corrente avanguardistica che ha avuto il suo apice negli anni ’60.
I musicisti hanno assimilato e rielaborato le tecniche e gli atteggiamenti di questa corrente, che includeva l’uso di strutture musicali sperimentali, l’espansione delle possibilità timbriche degli strumenti e un’approccio più radicale all’improvvisazione.
L’atteggiamento iconoclasta di artisti come Stravinsky, Schoenberg e Webern ha segnato il jazz portandolo a esplorare nuove possibilità compositive.

Questa fusione ha dato vita a un percorso che si distingue per complessità e innovazione.
Le esperienze del secondo dopoguerra hanno ulteriormente arricchito il vocabolario jazzistico: l’uso di gesti musicali, improvvisazione libera hanno contribuito a creare un suono unico e distintivo.

Inoltre, il jazz europeo ha spesso fatto riferimento a modalità arcaiche e folkloristiche, abbracciando le radici culturali delle diverse regioni: i musicisti hanno utilizzato melodie e ritmi tradizionali come punto di partenza per le loro composizioni e improvvisazioni, creando un ponte tra passato e presente, sviluppando un forte senso di identità musicale, con influenze locali e globali. Questo ha portato a una vasta gamma di stili e approcci nel jazz, che spaziano dal nordico sperimentale al flamenco spagnolo, dal polacco alla musica etnica balcanica.