di Beatrice Silenzi

“Harold e Maude” è un a pellicola straordinaria in cui la commedia nera si mescola al senso della vita e al significato dell’amore.

Amatissimo film di culto, diretto da Hal Ashby nel 1971, racconta di Harold (Bud Cort), giovane privilegiato e apatico, che passa le sue giornate partecipando ai funerali di estranei e simulando suicidi per attirare l’attenzione di una madre assente (Vivian Pickles).

Tutto cambia quando Harold incontra Maude (Ruth Gordon), anziana ma vivace appassionata di funerali, ma con un’autentica passione per la vita che Harold non ha.

La loro strana amicizia si trasforma in un amore profondo e in un’esperienza di crescita per entrambi.

“Harold e Maude” è unico nel suo genere, poiché miscela abilmente noir e celebrazione della vita.

Da una parte Harold rappresenta una critica al vuoto esistenziale e alla mancanza di connessione umana, dall’altra Maude diventa fonte di ispirazione per lui e per lo spettatore stesso.

Nonostante la differenza di età (e personalità) i due personaggi si trovano e si completano a vicenda: lei, con la sua saggezza e il suo ottimismo, spinge lui ad abbracciare la vita e a superare la sua ossessione per la morte.

La chimica tra i due attori è eccezionale e Hal Ashby, con la sua regia magistrale, riesce a veicolare il messaggio di abbracciare pienamente la vita, cercando di trovare la felicità nelle piccole cose.