di Beatrice Silenzi

La trama ruota attorno a Benjamin Braddock, un giovane appena laureato proveniente da una famiglia benestante, che si confronta con l’incertezza del futuro e con le aspettative imposte dalla società.

Intrappolato in un limbo post-laurea, in cui si sente alienato e disilluso rispetto al mondo degli adulti, egli viene coinvolto in una relazione segreta con la signora Robinson, madre di una coetanea. 

Le cose si complicano quando, però, Benjamin si innamora della figlia di lei, Elaine, trovandosi ad affrontare una serie di situazioni impreviste e conflittuali.

La performance di Dustin Hoffman nel ruolo del laureato è straordinaria.

Angoscia e insicurezza sono caratteristiche del personaggio.
Un’interpretazione talmente autentica da riuscire ad instaurare un forte senso di identificazione con il pubblico: in particolare con la gioventù dell’epoca, smarrita ed in cerca di un significato più profondo nella vita.

Una pellicola che esplora temi complessi come la ribellione generazionale, il desiderio di trovare una propria identità e la critica alla superficialità della società dei consumi.

Simbolo della cultura giovanile degli anni Sessanta, il film si avvale della colonna sonora di Simon & Garfunkel, con canzoni come “Mrs. Robinson” e “The Sound of Silence” che contribuiscono a creare l’atmosfera del film, sottolineando le sfumature dei personaggi.

Canzoni diventate inni di una generazione e che rappresentano la voce di chi è cerca una via d’uscita dalla monotonia e dalla conformità.

Acclamato dalla critica, vincitore di numerosi premi, tra cui l’Oscar per la Miglior Regia per Mike Nichols, “Il laureato”, oltre a essere stato un successo al botteghino, è diventato un classico del cinema.