di Beatrice Silenzi

“Dentro da questa triplice cerchia di mura, ove tradotto è già in pietre vive quel libro religioso ch’io mi pensai preposto ai riti della patria e dei vincitori latini chiamato Il Vittoriale”.

Vittoriale degli Italiani e Gabriele d’Annunzio, il Vate.

Un binomio indissolubile.

Voluto fortemente da d’Annunzio, perché parlasse di lui, è definito anche come il “libro di pietre vive” lo rende, di fatto immortale.

Con il chiaro riferimento alla vittoria dell’Italia nella Prima Guerra Mondiale, è un omaggio anche all’eroismo di tanti combattenti, all’Italia, all’onore patrio, alla Nazione e chi ama questo luogo, chi ne condivide gli ideali o la visione del Poeta, semplicemente, si sente a casa sua.

Lo scenario è da favola. Siamo a Gardone Riviera, sponda bresciana del lago di Garda.

La creazione del complesso è un tributo sincero alla storia e alla cultura italiana, come il Vate scriveva alla moglie Maria: “Ho trovato qui sul Garda una vecchia villa… Rimarrò qui qualche mese, per licenziare finalmente il Notturno.”

Parole che hanno dato inizio, invece, a un capitolo significativo nella storia italiana, che continua a svelare connessioni tra arte e storia.

Costruito tra il 1921 e il 1938, il Vittoriale, aggrappato sulla collina che domina il blu del cielo e del lago, è un complesso architettonico e culturale composto di edifici giallo ocra, giardini, viottoli, fontane e dettagli curati in modo maniacale.

Ma è molto più di questo.

È una dichiarazione d’amore all’Italia, una storia di passione, coraggio e arte.

Il teatro all’aperto, i giardini digradanti verso il lago, con pergolati e terrazze panoramiche attraverso cui si giunge alla limonaia e al frutteto contribuiscono a creare un’atmosfera di bellezza e riflessione.

Il suo creatore è ovunque.

Dappertutto si percepisce la sua impronta, resa concreta dall’operato dell’architetto Gian Carlo Maroni – grande amico e confidente del Vate – scelto da d’Annunzio per dare vita a questa visione grandiosa, rappresentando la memoria della “vita inimitabile” del poeta e di tutti i soldati italiani.

All’ingresso, a sormontare la fontana una coppia di cornucopie e un timpano con il motto “Io ho quel che ho donato”.

Poi il complesso, che ospita una dimora principale, chiamata Prioria, arredata e decorata dal poeta secondo il suo stile eccentrico e originale.
All’interno sono conservati circa 10mila oggetti e 33mila libri, arredi, tendaggi e vetrate dipinte.

Schifamondo è invece l’edificio destinato a diventare la nuova residenza del poeta che però non era ancora ultimato al momento della sua morte (1 marzo 1938) e che comprende anche un grande Auditorium con una platea per duecento persone, utilizzato anche per convegni e manifestazioni, alla cui cupola è appeso l’aereo Ansaldo S.V.A. del celebre volo su Vienna.

Autentico gioiello è la Nave militare Puglia, incastonata nella roccia, donata a d’Annunzio dalla Marina Militare nel 1923, con la prua, simbolicamente rivolta verso l’Adriatico e la Dalmazia.

Nell’hangar è visitabile il MAS 96 a bordo del quale d’Annunzio con Luigi Rizzo e Costanzo Ciano partecipò alla beffa di Buccari.
All’esterno, l’acronimo Memento Audere Semper riproduce il motto latino, coniato da d’Annunzio “ricorda di osare sempre”.

L’anfiteatro, chiamato il Parlaggio, ispirato ai teatri della classicità, e in particolar modo a quello di Pompei, ospita concerti di artisti italiani ed internazionali.

Ma il Vittoriale è anche il luogo del riposo finale di d’Annunzio, sepolto nel Mausoleo degli eroi, monumento funebre realizzato dal Maroni dopo la morte del Poeta.

Ispirato ai tumuli funerari di tradizione etrusco-romana, costituito da tre gironi in marmo Botticino a rappresentare le vittorie degli umili, degli artieri e degli eroi, il sepolcro si trova sul punto più alto, come a voler dominare tutto d’intorno.
Lo circondano le arche di nove fra eroi e legionari fiumani cari al poeta e lo stesso Gian Carlo Maroni.

Come un santuario di bellezza, storia e cultura, il Vittoriale con il suo patrimonio che trascende il tempo, viene visitato ogni anno da più di 200mila persone.

Da vedere!