di Beatrice Silenzi

 Jimi Hendrix è leggenda.

Chitarrista, cantante e compositore ha rivoluzionato il modo di suonare.
Nato nel 1942 a Seattle con il nome di James Marshall Hendrix, sin da giovane dimostra un talento straordinario.

Nel 1967, pubblica “Are You Experienced”, il primo album che segna l’inizio di una nuova era nella musica in cui il rock si fonde con blues, psichedelia ed esoterismo, creando un suono magmatico e sperimentale, ma ciò che colpisce di più è il modo unico in cui Jimi suona.

Egli utilizza ogni possibile soluzione tecnica, sfruttando ogni parte del corpo per estrarre dallo strumento una vasta gamma di suoni, voci e timbri.
La sua Fender diventa il simbolo stesso del rock, mentre il successo lo travolge, trasformandolo in una star.

Al Festival di Monterey nel giugno del 1967, Hendrix conclude il suo concerto incendiando la chitarra: gesto che diventa il potente simbolo della sua ribellione.

L’anno successivo, Hendrix si esibisce al Festival di Woodstock, con una versione straziante dell’inno americano.

“The Star-Spangled Banner” è un grido di protesta contro la guerra del Vietnam.
Gli effetti sonori sono simili ai bombardamenti, alle esplosioni.
È il suo messaggio contro la guerra. Lo fa attraverso la musica e chiude così, simbolicamente, un’epoca di speranze e cambiamenti.

In pochi anni Jimi registra un’incredibile quantità di materiale, spazia tra diversi generi musicali. I suoi piani, però, non si realizzeranno mai: la sua esistenza verrà tragicamente interrotta, nel settembre del 1970 a Londra, da un’overdose di eroina.

Realizza solo tre album e una carriera brevissima. Eppure ogni canzone è una prova, una sperimentazione, in cui la chitarra diventa qualcosa di più di uno strumento.
È il simbolo stesso del rock.