di Beatrice Silenzi

Jimi Hendrix, leggendario chitarrista, cantante e compositore rock afroamericano, è senza dubbio tra i musicisti più influenti della storia del rock del XX secolo.

Nato nel 1942 a Seattle, negli Stati Uniti, James Marshall Hendrix, ha trasformato la chitarra elettrica nello strumento rock per antonomasia e aperto all’innovazione nello stile e nella tecnica chitarristica.

Fin da giovane, Jimi ha dimostrato un talento straordinario e una maestria eccezionale nell’esecuzione della chitarra: con un approccio al blues unico, riusciva a trasmettere tale passione e intensità che andavano oltre i confini della musica.

Nonostante la sua innegabile abilità, negli Stati Uniti anni ’60, il pubblico era soprattutto attratto da giovani artisti bianchi, lasciando poco spazio per quelli afroamericani come Hendrix.

Tuttavia, la sua fortuna è iniziata quando, recatosi in Inghilterra nel 1966, grazie all’aiuto di Chas Chandler, ex membro degli Animals, è riuscito a trovare chi realmente lo apprezzasse, raggiungendo il successo internazionale.

Caratterizzati da un sound dilaniato e lancinante, i singoli “Hey Joe” e “Purple Haze” diventano successi immediati, rivelando il suo talento ineguagliabile come compositore e interprete.

La chitarra elettrica, una Fender Stratocaster, diventa il suo prioritario strumento di espressione, parte integrante del suo stesso corpo che Hendrix suona in modi inimmaginabili, utilizzando i denti, gli gomiti e addirittura i vestiti, facendo strisciare le corde contro il microfono o contro le casse per ottenere il feedback più esplosivo.

Ma Hendrix non era solo un virtuoso della chitarra, era anche un visionario che ha rivoluzionato la struttura e la composizione delle canzoni rock.

Dietro la sua immagine di “mefistofelico” e uomo guidato da eccessi di droga e sesso, c’era un artista profondamente sensibile e impegnato che ha combattuto contro i pregiudizi e lo stigma razziale, affrontando la sfida di essere musicista e afroamericano in un’epoca in cui il movimento per i diritti civili negli Stati Uniti era in pieno svolgimento.

Le sue sperimentazioni, l’uso degli effetti sonori e le improvvisazioni sul palco hanno aperto nuove porte ai musicisti successivi, usando la musica per trasmettere messaggi di libertà, amore e pace.

Purtroppo, la sua carriera è stata prematuramente interrotta dalla morte, avvenuta nel settembre del 1970, a soli 27 anni.