La musica per il cinema è un’arte invisibile eppure potentissima un linguaggio universale capace di amplificare emozioni scolpire atmosfere e trasformare immagini in esperienze indimenticabili.
Da sempre il legame tra suono e immagine è stato essenziale per la narrazione cinematografica sin dai tempi del cinema muto quando le sale erano animate da pianisti e orchestre che accompagnavano le proiezioni con musiche composte o improvvisate capaci di evocare stati d’animo e sottolineare il ritmo dell’azione
Con l’avvento del sonoro negli anni Venti la colonna sonora divenne un elemento imprescindibile del linguaggio cinematografico passando da semplice accompagnamento a strumento narrativo capace di definire personaggi enfatizzare svolte drammatiche e persino suggerire significati nascosti.
Il grande Max Steiner considerato uno dei padri della musica da film con le sue partiture per Via col vento e King Kong fu tra i primi a capire che la musica non doveva solo seguire l’azione ma arricchirla dandole una profondità emotiva unica. Lo stesso fece Erich Wolfgang Korngold.
Negli anni Quaranta e Cinquanta le colonne sonore iniziarono a distinguersi tra composizioni orchestrali classiche e incursioni nel jazz e nel pop contribuendo a definire lo stile dei generi cinematografici Bernard Herrmann divenne il maestro del thriller grazie alla sua collaborazione con Alfred Hitchcock creando partiture che ancora oggi sono scolpite nella memoria basti pensare agli archi stridenti di Psycho o all’atmosfera onirica di Vertigo.
Gli anni Sessanta e Settanta segnarono una rivoluzione nella musica da film con l’affermarsi di nuovi linguaggi e l’ingresso del rock e del pop nella narrazione cinematografica mentre Ennio Morricone ridefiniva il western con le sue geniali intuizioni sonore fatte di fischi chitarre elettriche e corni eterei che trasformarono la trilogia del dollaro di Sergio Leone in un’epopea musicale impossibile da dimenticare.
John Williams riportava invece in auge la grande orchestra sinfonica con temi maestosi che fecero la fortuna di Star Wars Indiana Jones e Lo squalo dimostrando come un semplice motivo musicale potesse diventare iconico al pari di un’immagine
Negli anni Ottanta la musica elettronica prese piede grazie all’uso dei sintetizzatori compositori come Vangelis e Hans Zimmer iniziarono a sperimentare nuove sonorità creando atmosfere inedite Blade Runner con il suo sound futuristico o Rain Man con le pulsazioni elettroniche contribuirono a definire l’estetica del cinema contemporaneo.
Oggi la musica per il cinema è più variegata che mai da un lato c’è chi continua la tradizione orchestrale come Alexandre Desplat e Michael Giacchino dall’altro ci sono artisti provenienti da mondi diversi che portano nuove influenze come Trent Reznor e Ludwig Göransson capaci di mescolare elettronica e orchestrazione creando paesaggi sonori inediti