di Beatrice Silenzi

 “La strada”, film del 1954, diretto da Federico Fellini è un capolavoro del neorealismo.

Racconta la storia struggente di Gelsomina, un’ingenua ragazza venduta al rozzo e violento girovago Zampanò e del loro rapporto tumultuoso, messo alla prova da eventi imprevedibili.

Il mondo di Fellini è – come sempre – visivamente coinvolgente. I personaggi vagano per paesaggi desolati e teatri di strada, riflettono la tristezza e la disperazione dell’esistenza.

“La strada” si distingue, dagli altri film, per la potenza delle immagini e per le performance attoriali, oltre a mettere in luce la dicotomia tra innocenza e crudeltà, tra fragilità e forza d’animo.

Giulietta Masina (Gelsomina) è straordinaria, nella sua vulnerabilità, mentre Anthony Quinn (Zampanò) esprime una forza magnetica e brutale.

I temi trattati vanno dalla solitudine alla  ricerca di un senso di appartenenza, alla speranza della redenzione e Fellini indaga ogni sfumatura, facendo emergere bellezza e storture della vita, attraverso immagini emblematiche e metafore visive.

La pellicola ha ottenuto un grande successo internazionale – consacrando il regista come uno tra i più influenti ed innovativi del suo tempo – vincendo il premio Oscar per il miglior film straniero nel 1957 e segnando una svolta nella carriera di Fellini, aprendo la strada (è il caso di dirlo!!) a una serie di capolavori successivi che esplorano i recessi dell’animo umano.