di Beatrice Silenzi

Personaggio discontinuo e criticato per alcuni atteggiamenti spettacolari e per la sua sostanziale mancanza di impegno sociale e politico, Louis Armstrong con gli occhi rivolti al cielo è l’immagine più “pop” del jazz.

La grande abilità nell’improvvisazione e nell’esecuzione virtuosistica della tromba ed il suo stile riconoscibile in tutto il mondo hanno influenzato intere generazioni di musicisti jazz, che hanno trovato ispirazione nelle incredibili capacità trasmesse attraverso le note.

Ma egli non si è limitato solo a esprimersi attraverso la tromba, era anche un cantante straordinario, dotato di voce calda e piena di personalità.

Le sue interpretazioni contraddistinte dalla padronanza del fraseggio e del ritmo, ricche di espressività soul.

Nelle tournée internazionali, Armstrong ha diffuso la sua musica, diventando vero e proprio ambasciatore del jazz, grazie ad esibizioni cariche di energia che hanno conquistato il pubblico in ogni angolo del globo.

E dimostrando, una volta di più, che il linguaggio universale della musica può superare barriere culturali e linguistiche.

Armstrong ha lavorato con alcuni dei più grandi musicisti del suo tempo.
Le sue collaborazioni con artisti come Ella Fitzgerald, Duke Ellington e Bing Crosby sono diventate pietre miliari della storia della musica.

Oltre ad avere doti musicali straordinarie, era anche un carismatico performer sul palco, dal sorriso contagioso e dall’entusiasmo travolgente, cose hanno reso ogni sua esibizione un’esperienza indimenticabile per il pubblico.