di Beatrice Silenzi

“My Fair Lady” è un classico intramontabile del cinema. Uscito nel 1964 e diretto da George Cukor, è basato sul celebre musical di Broadway di Alan Jay Lerner e Frederick Loewe.

Il primo apprezzamento va fatto ad una straordinaria Audrey Hepburn nel ruolo di Eliza Doolittle, giovane fioraia di strada dell’East End londinese che viene trasformata in una dama dell’alta società da un eccentrico professore di fonetica, Henry Higgins, interpretato da Rex Harrison.

La trama ruota attorno all’ambizioso esperimento di Higgins di trasformare Eliza – dall’accento ruvido e totale mancanza di stile ed educazione formale – in una donna sofisticata e raffinata.
In questo processo di trasformazione, che investe Eliza a partire dalla voce per arrivare al portamento, non mancano spunti comici e riflessioni sulle differenze di classe e sulla bellezza esteriore.

La Hepburn ha una grazia naturale ed un carisma che si sposa perfettamente con la forza e la determinazione del suo personaggio, caratteristiche che la rendono un’indimenticabile eroina cinematografica.

La sua interpretazione vocale, sebbene doppiata da Marni Nixon nelle parti canore, mostra perfettamente l’evoluzione di Eliza nel corso del film: dalle sue espressioni di timidezza e insicurezza fino alla sua trasformazione in una donna totalmente autonoma.

George Cukor entra magistralmente nel mondo di “My Fair Lady”, mentre il cast si compone di talentuosi attori di supporto, tra cui Stanley Holloway nel ruolo del padre di Eliza, Alfred P. Doolittle e Wilfrid Hyde-White nel ruolo del colonnello Pickering. 
“I Could Have Danced All Night” e “On the Street Where You Live”, sono coreografati seguendo lo stile del musical. 

Il successo di “My Fair Lady” viene coronato con otto premi Oscar, tra cui Miglior Film, Miglior Regia, Miglior Attore Protagonista per Rex Harrison e Miglior Colonna Sonora ed è ancora oggi amato proprio per la sua trama incantevole, che fa sognare.
È un capolavoro senza tempo.