di Beatrice Silenzi

Inserito al primo posto nella lista, redatta nel 2001 dall’American Film Institute, dei 100 migliori thriller americani, Psycho è un film che ha fatto storia.

Trama avvincente e regia magistrale, è senza dubbio un’esperienza cinematografica unica.

La pellicola ruota attorno alla figura di Marion Crane, interpretata da Janet Leigh (nella vita reale sposata in terze nozze con Tony Curtis e madre dell’attrice Jamie Lee) è una ladra in fuga dopo aver rubato una grossa somma di denaro.

Si ferma in un solitario motel gestito dal giovane e inquietante Norman Bates (Anthony Perkins) e ciò che segue è raccontato in una spirale di ossessione e follia che ha il merito di tenere gli spettatori col fiato sospeso fino alla scena finale.

Psycho è un film incredibile che si distingue per innovazione e stile, rompendo gli schemi convenzionali del cinema dell’epoca (siamo nel 1960) e sorprendendo il pubblico con colpi di scena che cambiano completamente la direzione della storia.

Nonostante sia stato girato in bianco e nero per evitare problemi di censura (dal momento che viene mostrato del sangue, che, in realtà, è cioccolato fuso!), la critica non ha mai perdonato a Hitchcock l’eccesso di crudezza (e di effetto) di certe scene.

La celebre scena della doccia è diventata un’autentica pietra miliare nella storia del cinema, dimostrando una volta di più la grande abilità di Alfred Hitchcock nel creare tensione e suspense.

Non solo. Quando Janet Leigh ha visto il film, profondamente turbata a rivedersi in quella scena, si è resa conto di quanto vulnerabile fosse una donna sotto la doccia, tanto che, da quel momento e fino alla fine della sua vita, ha sempre fatto il bagno!!

La regia di Hitchcock è precisa, innovativa. Rende alla perfezione l’ossessione e la dualità dell’essere umano, nella complessità di Norman Bates, tormentato da demoni interiori che lo conducono all’autodistruzione.

La sua figura, ambigua e inquietante, ha segnato profondamente il cinema.

L’interpretazione di Anthony Perkins è così efficace da divenire – da quel momento – il più famoso “pazzo” della storia del cinema, senza più una possibilità autentica di emanciparsi da quel ruolo.

Il film è tratto dal romanzo di Robert Bloch, di cui Hitchcock aveva acquistato i diritti in forma anonima per soli novemila dollari e basato sulla storia vera del serial killer Ed Gein, personaggio che ha ispirato in parte anche alcune caratteristiche degli assassini seriali di “Non aprite quella porta” e “Il silenzio degli innocenti”.

Per il ruolo della protagonista Marion furono considerate varie attrici prima di scegliere Janet Leigh, tra cui Eva Marie Saint, Lee Remick, Angie Dickinson, Piper Laurie, Martha Hyer, Hope Lange, Shirley Jones e Lana Turner.

E, sebbene sia un capolavoro indiscusso  non ha ricevuto nessun Oscar seppur fosse candidato a 4 nomination.