di Beatrice Silenzi

La moda è sempre stata molto rilevante nella società.

A partire dagli anni 50 ha vissuto un grande cambiamento diventando più versatile nello stile, nei colori e definendo le linee guida che l’hanno caratterizzata fino ad oggi.

Alla fine della Seconda guerra, la società tornava alla vita di tutti i giorni, la gente si lasciava alle spalle anni di sofferenza e le donne tornavano a sentirsi belle e seducenti.

Ecco perché gli anni 50 si possono considerare l’inizio dell’era del fashion design.

Il decennio, in realtà, inizia già nel 1947 con la presentazione dei disegni di Christian Dior, che puntava a restituire alle donne quel fascino che gli anni della guerra avevano proibito.

I disegni di Dior sottolineavano la silhouette, i tacchi determinavano eleganza e le acconciature, con trucco e accessori si distinguevano per buon gusto.

La vestibilità aderente degli abiti, intagliati sulla schiena con la gonna svasata, mettevano in evidenza la vita di vespa, mentre l’uso del corsetto era d’obbligo.

Quelli corti invece erano equiparati a mancanza di rispetto, così come i costumi da bagno, che infatti avevano una lunghezza esagerata, sotto le ginocchia!

A metà degli anni ’50, anche le donne iniziano ad indossare i pantaloni, nei due stili: il taglio capri (molto comune oggi) e l’altro lungo, scolpito in vita e con ampi stivali.

Gli accessori? Fondamentali: dall’uso di cappelli a falda larga ai guanti e occhiali colorati, mentre i gioielli più usati erano collane e bracciali di perle.

Il make-up era caratterizzato da tonalità pastello, con linee nere in stile felino e sopracciglia definite con ciglia finte e labbra rosse.

Le acconciature più trendy avevano lo stile di Audrey Hepburn, o erano corti nelle onde pronunciate e sensuali di Marilyn Monroe.

E gli uomini?

Gli uomini copiavano lo stile di James Dean, indossando jeans Levi’s e camicia bianca o nera ma aderente, con giacca in pelle nera.

Gli abiti formali, classici, con pantaloni larghi, monocolore, a righe o a scacchi, gilet, con camicie di cotone bianco, erano completati da cravatte e fazzoletti, bretelle, guanti e cappelli.

Le scarpe erano Oxford, Brogue e mocassini.

I capelli erano corti e ben definiti, con la riga su un lato ed un ciuffo che restava fissato da brillantina che li teneva ordinati.

I migliori stilisti del mondo della moda erano Christian Dior, come detto, ma anche Balenciaga, Coco Chanel, Schiaparelli, Lanvin, Givenchy, Ives Saint Laurent.

Tra i nomi di spicco di quegli anni, in Italia, c’erano Pitti, Pierre Cardin, Emilio Pucci e le Sorelle Fontana, conosciute per la creazione dell’abito da sposa di Linda Christian per il matrimonio con Tyrone Power.