di Beatrice Silenzi

Nel decennio successivo al Secondo conflitto mondiale, un periodo caratterizzato dalla ricostruzione sociale e culturale, sono stati realizzati alcuni dei film più celebri di tutti i tempi.

Il cinema sentimentale, in modo particolare, è riuscito ad affascinare e coinvolgere il pubblico con storie d’amore piacevolmente appassionanti.

Che fossero produzioni hollywoodiane di successo o opere più autoriali e indipendenti, i sentimenti e le emozioni sono stati veri protagonisti di queste pellicole. 

Uno dei capolavori del decennio Cinquanta è “Vacanze romane” (del 1953), diretto da William Wyler, che racconta la storia di Ann, giovane principessa in viaggio in Europa, sovrastata da un fitto programma di impegni ufficiali.

Desiderosa di sperimentare la libertà e l’avventura, Ann fugge per una notte attraverso la città di Roma, dove incontra casualmente un giornalista americano Joe Bradley.

La magia del film risiede proprio in questo incontro tra due persone apparentemente opposte.

La dolcezza e l’innocenza di Ann, interpretata dalla straordinaria Audrey Hepburn, e la forza e la saggezza di Joe, Gregory Peck si fondono nella splendida cornice della Capitale, mentre ne scoprono la bellezza.

“Vacanze romane” capovolge la storia di Cenerentola. Non è il principe a salvare la principessa, ma è la principessa che si libera dalle convenzioni del suo rango, scoprendo la sua vera identità.

Non mancano momenti di tenerezza, romanticismo e leggerezza, perché il film è un inno all’amore, alla libertà e alla bellezza della vita, esaltato dalla magnifica regia di Wyler, che cattura magistralmente la suggestiva atmosfera della città eterna.

In conclusione vale la pena annoverare tra i film sentimentali di questo periodo “L’eterna Eva” (1950) diretto da Joseph L. Mankiewicz, “Sabrina” (1954) diretto da Billy Wilder e “Colazione da Tiffany” (1961) diretto da Blake Edwards, per citarne solo alcuni.